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GENNAIO 2024: “MENSIS HORRIBILIS” PER I CONSUMATORI

Gennaio 2024 si preannuncia come il  mese orribile per i clienti titolari di forniture domestiche gas e luce.

Nell’infografica ADOC Marche vi spieghiamo le novità a partire da questo mese. Nella partita tra i PRO e CONTRO dei cambiamenti, il risultato è netto: 2  – 5 per i CONTRO. Oltre alla fine del mercato tutelato per i “clienti non vulnerabili”, si aggiungono dei non graditi ritorni all’interno delle bollette gas: gli oneri di sistema, l’IVA ordinaria con aliquota al 10% per i primi 480 m3 di gas consumati e al 22% per i successivi e le nuove soglie ISEE che riducono rispetto al 2023 la platea dei beneficiari del bonus sociale gas per disagio economico. Come se non bastasse, in un tempismo che potremmo definire scellerato, la Delibera ARERA del 6 giugno 2023 autorizza le aziende fornitrici di energia elettrica ad applicare le penali di recesso anticipato nei contratti stipulati dal 1 gennaio 2024. In un rapporto di forze  tra aziende e clienti già sbilanciato, ARERA con questa Delibera dimostra di aver abdicato una delle sue missioni identitarie: colmare il divario tra la forza di  una società di vendita e quella del consumatore ed accrescere i livelli di tutela. Per esempio, nelle controversie che hanno come oggetto le pratiche commerciali scorrette o le truffe in cui a tavolino vengono realizzati contratti accedendo ai dati sensibili di un cliente, non  è sempre possibile raggiungere una soluzione soddisfacente per il consumatore.  A volte, gli accordi raggiunti attraverso la   conciliazione presso  il servizio dell’ Acquirente Unico messo in campo da ARERA,  sono accordi capestro con indennizzi, se riconosciuti, che assomigliano più ad una elemosina che ad un dignitoso ristoro di natura compensativa. Il cliente accetta l’accordo perché non ha né la  possibilità economica né il tempo per trascinare una controversia in giudizio. Quindi, l’unica maniera per manifestare il suo dissenso è, anzi era, quello di passare ad un altro fornitore senza costi aggiuntivi. Per i contratti di energia elettrica sottoscritti dal 1 gennaio 2024, questo non sarà più possibile.  Potranno infatti essere applicate delle penali di recesso anticipato per le quali, ad oggi, non sono ancora stati definiti precisi e puntuali parametri di calcolo.

A fronte di soli due PRO, quello relativo al mantenimento delle soglie ISEE 2023 per beneficiare del bonus sociale energia elettrica e  quello inerente la  riduzione del costo dell’energia per le forniture elettriche ancora nel mercato tutelato, ci sembra evidente che siano state attuate troppe misure a sfavore dei consumatori. Nei momenti di cambiamento, aumentano le fragilità e le difficoltà: nel 2024 sarebbe stato auspicabile e di buon senso affrontare la fine del mercato tutelato senza ulteriori aggravi per le persone.